domenica 19 febbraio 2012

19_02_12


Siediti al mio fianco
se trovi posto
siediti.

Tutti i giorni
ho su il vestito della domenica
perchè la fortuna va festeggiata sempre.

Il suono di un pianoforte
è così vicino.
Invitami a ballare.

Le mani sono troppe
ed io mi concedo a tutti voi
ho scarpe comode e tanto tempo.

Voglio girare
stringervi i fianchi
e lasciarvi il mio profumo.

L'amore è un'altra cosa
così vicino a quello che sto vivendo
così chiaro da vederci attraverso.

venerdì 17 febbraio 2012

18_02_12



Ci sono persone che scrivono
e hanno l'abilità di spogliarti
dalle vesti, dalla pelle e dai muscoli
e di mostrarti vestito solo dei tuoi ricordi

Ed io ieri sera ho posato
come per un dipinto
e quello che ho visto ritratto
è stata una figura fragile

Uno che senza la sua corazza
si copre con le mani
chiude le spalle
e abbassa la testa.

Perchè puoi fingere quanto vuoi
ma quello che sei i tuoi occhi lo leggono
e la vita continua e l'amore si rinnova
e la primavera ritorna.

martedì 14 febbraio 2012

14_02_12


Non importa quello che
la mia bocca ha il coraggio di proferire
ho un cuore di zucchero
che vorrebbe essere leccato

Il mio solito tragitto oggi
era di primavera
e la musica che suonava per me
era delle più leggere

Ho avuto il coraggio di commuovermi
senza occhiali scuri
sfronate le mie lacrime
sfrontato il mio sorriso

Io l'amore l'invento
e se la giornata è quella giusta
mi vesto bene
perchè ti vengo a prendere

Tengo il collo scoperto
perchè il primo bacio
lo devi al mio collo
lo devi al mio sternocleidomastoideo

Tengo le mani fredde
perchè la seconda cosa che devi fare
e riscaldare e stringere
fino a spaccarmi le falangi

Tengo la testa china
perchè la terza cosa che devi fare
è fasciarmela stretta
e stringerla al petto

Ora palesati,
la ricetta è scritta
ed io non aspetto altro
che essere cucinato come si deve.





venerdì 10 febbraio 2012

Lettera aperta.


Questa non è una poesia

ma un tentativo di mettere nero su bianco quello che ultimamente mi passa per la testa.

La spinta mi è stata data da un’amica che oggi su facebook ha pubblicato una sua foto con in mano il suo passaporto italiano che la consacra tale.

Italiana.

Io sono mesi che italiano non vorrei esserlo ed in verità, come un buon leghista, mi sono sempre detto napoletano.

Ho smesso di guardare tg, leggere giornali (anche quelli di moda) e cambio discorso quando mi si parla di CRISI.

Mi sembra ,oggi, un modo per giustificare un malcostume secolare, un andazzo che prima faceva il fantasma e oggi si è palesato fisicamente.

Mi trovo costretto a prendere in considerazione il fatto di andar via da questo paese.

Inizio a dirlo in giro e per come sono fatto, quando dico lo faccio perché in primis sto convincendo me stesso.

Ho sempre amato l’Italia, non perché ci sono nato ma perché si!

Per la gente, il clima, l’immensa varietà del cibo, la storia, l’arte, gli imprevisti, le diversità, la bellezza degli uomini e delle donne.

Oggi non ritrovo più nulla e tutto quello che amavo per uno della mia età e con la mia professione diventa un enorme ostacolo.

Essere dei creativi non ci è più concesso, tutto quello che amavo è il lato banale e scontato di questo paese che all’estero fa star e in Italia fa provinciale.

Quindi chi è come me e cerca di vivere in Italia o deve passare per banale e scontato o deve andarsene all’estero e godere della gloria che la propria patria gli ha regalato solo per esserci nato.

Alla luce di quello che ho vissuto in questi mesi quello che prima mi sembrava una sconfitta oggi mi sembra una grande opportunità e mi viene da dire a questa cara Italia che non risponde alle mail, che ti sorride e si complimenta e poi magari fa a pezzi il tuo biglietto da visita, che ti regala speranze che cadono davanti ad un preventivo più basso del tuo senza valutare le capacità degli individui, che per pagarti fa passare 60, 90 giorni, che non ti riconosce come lavoratore se non sei assunto ma ti chiama per nome quando gli devi pagare le tasse e sa il tuo numero di telefono e anche l’indirizzo… io dico a questa carissima Italia che se vado via non ritornerò vincitore in patria per farmi lodare ma la saluterò da lontano ricordandola come il posto più piccolo della terra.

Avere 32 anni in Italia significa guardare i tuoi amici più grandi e invidiarli perché negli anni in cui tu studiavi loro vivevano “gli anni d’oro” ed oggi riescono a godere di quello che hanno costruito in passato.

Detto ciò,

so che molti si riconosceranno in quello che ho scritto (augurandomi che sia comprensibile).

Miei cari la via più difficile oggi è quella più facile da prendere!

giovedì 9 febbraio 2012

09_02_12





Questo mondo è privo di eroi,
e anche se la tua faccia è perfetta
le mie dita avvertono che non sei cieco
ma solo stupido.

E quindi ringrazio il dolore
che mi ha fatto felice
e aspetto che l'acqua invada questa casa
per confondere quella dei miei occhi

Questa notte la luna si mangia
e sa di mia madre che ride di mio padre
e dentro quel suono
c'è tutto l'amore che vorrei per me.