sabato 29 settembre 2012

29_09_12



Lontano,
le cose grandi sembrano piccolissime
e ti permetti di sentirti un gigante.
Ed io troppo spesso me ne sto
seduto per la paura di sentirmi umano.

Ma la vita non è una foto
e si muove lei verso di te
di solito le porgo le mani
e lei mi bagna gli occhi.

A questo punto 
sono come una vasca senza acqua
le mie vene gallerie aride
il mio stomaco un cratere
la gola un deserto.

Tu prendi la tua strada che io 
me ne sto seduto ad attendere
Prima o poi arriverà il mio temporale
e tutto quello che oggi è vuoto
traboccherà di alleluja.

 

giovedì 20 settembre 2012

20_09_12

Ho un desiderio.
Desidero che questo mondo finisca,
che le profezie siano vere
e che tutti ci troveremo stretti
a guardare il cielo che si fa nero.

Ho la necessità di una grossa dimostrazione
di unione prima che finisca tutto
d'amore che non teme il giorno dopo
e si dimostra disperato
e si dimostra nudo.


mercoledì 21 marzo 2012

21_03_12

Verde,
questa è la mia tonalità
di linfa nuova
di speranza agognata.

Ho interpretato la gestazione di un edera
la mia persona si è ricoperta d'autunno
ed ha atteso questo tempo
per rinascere.

Primo giorno di primavera
mi hai baciato gli occhi
ed io con le labbra serrate
ti ho augurato buon lavoro

Ho lasciato che il tuo profumo
invadesse questi metri di casa
e l'ho spostato con cura estrema
quando ci passavo attraverso.

Cosa sarai per me?
Per ora il ricordo della primavera più bella
e potrei morire così
sapendo che piangeresti per me.





lunedì 19 marzo 2012

19_03_12


Il cielo si oscura,
mesi d'estate prematura
e a ridosso della primavera
lui chiude le braccia.

E vivo il terrore del buio
quello che genera una fiaba scritta male
letta prima di posare il capo sul cuscino
con le coperte fino agli occhi.

Non riesco a tendere le braccia
(potrebbero essere recise)
non riesco a conservarti dento ad un barattolo
(perchè è me che c'ho messo dentro).

Come vorrei disserbare questo cuore
che si è fatto duro
Come vorrei regalartelo
come cioccolata nei giorni freddi.



martedì 6 marzo 2012

06_03_12


Mezzora prima che questo giorno diventi domani
vorrei fissare la scoperta di me
che oggi mi ha reso vedente

La ricerca di carne
coiti persi
risvegli da peccatore

Io cercavo un abbraccio
che mi facesse capire
cosa non voglio

Questo spirito ha troppo da dire
questo spirito ha voglia di ascoltare
questo spirito è saldo al suolo

Mi so baciare
e lo farò fino a quando
non riconoscerò più le mie labbra.


domenica 19 febbraio 2012

19_02_12


Siediti al mio fianco
se trovi posto
siediti.

Tutti i giorni
ho su il vestito della domenica
perchè la fortuna va festeggiata sempre.

Il suono di un pianoforte
è così vicino.
Invitami a ballare.

Le mani sono troppe
ed io mi concedo a tutti voi
ho scarpe comode e tanto tempo.

Voglio girare
stringervi i fianchi
e lasciarvi il mio profumo.

L'amore è un'altra cosa
così vicino a quello che sto vivendo
così chiaro da vederci attraverso.

venerdì 17 febbraio 2012

18_02_12



Ci sono persone che scrivono
e hanno l'abilità di spogliarti
dalle vesti, dalla pelle e dai muscoli
e di mostrarti vestito solo dei tuoi ricordi

Ed io ieri sera ho posato
come per un dipinto
e quello che ho visto ritratto
è stata una figura fragile

Uno che senza la sua corazza
si copre con le mani
chiude le spalle
e abbassa la testa.

Perchè puoi fingere quanto vuoi
ma quello che sei i tuoi occhi lo leggono
e la vita continua e l'amore si rinnova
e la primavera ritorna.

martedì 14 febbraio 2012

14_02_12


Non importa quello che
la mia bocca ha il coraggio di proferire
ho un cuore di zucchero
che vorrebbe essere leccato

Il mio solito tragitto oggi
era di primavera
e la musica che suonava per me
era delle più leggere

Ho avuto il coraggio di commuovermi
senza occhiali scuri
sfronate le mie lacrime
sfrontato il mio sorriso

Io l'amore l'invento
e se la giornata è quella giusta
mi vesto bene
perchè ti vengo a prendere

Tengo il collo scoperto
perchè il primo bacio
lo devi al mio collo
lo devi al mio sternocleidomastoideo

Tengo le mani fredde
perchè la seconda cosa che devi fare
e riscaldare e stringere
fino a spaccarmi le falangi

Tengo la testa china
perchè la terza cosa che devi fare
è fasciarmela stretta
e stringerla al petto

Ora palesati,
la ricetta è scritta
ed io non aspetto altro
che essere cucinato come si deve.





venerdì 10 febbraio 2012

Lettera aperta.


Questa non è una poesia

ma un tentativo di mettere nero su bianco quello che ultimamente mi passa per la testa.

La spinta mi è stata data da un’amica che oggi su facebook ha pubblicato una sua foto con in mano il suo passaporto italiano che la consacra tale.

Italiana.

Io sono mesi che italiano non vorrei esserlo ed in verità, come un buon leghista, mi sono sempre detto napoletano.

Ho smesso di guardare tg, leggere giornali (anche quelli di moda) e cambio discorso quando mi si parla di CRISI.

Mi sembra ,oggi, un modo per giustificare un malcostume secolare, un andazzo che prima faceva il fantasma e oggi si è palesato fisicamente.

Mi trovo costretto a prendere in considerazione il fatto di andar via da questo paese.

Inizio a dirlo in giro e per come sono fatto, quando dico lo faccio perché in primis sto convincendo me stesso.

Ho sempre amato l’Italia, non perché ci sono nato ma perché si!

Per la gente, il clima, l’immensa varietà del cibo, la storia, l’arte, gli imprevisti, le diversità, la bellezza degli uomini e delle donne.

Oggi non ritrovo più nulla e tutto quello che amavo per uno della mia età e con la mia professione diventa un enorme ostacolo.

Essere dei creativi non ci è più concesso, tutto quello che amavo è il lato banale e scontato di questo paese che all’estero fa star e in Italia fa provinciale.

Quindi chi è come me e cerca di vivere in Italia o deve passare per banale e scontato o deve andarsene all’estero e godere della gloria che la propria patria gli ha regalato solo per esserci nato.

Alla luce di quello che ho vissuto in questi mesi quello che prima mi sembrava una sconfitta oggi mi sembra una grande opportunità e mi viene da dire a questa cara Italia che non risponde alle mail, che ti sorride e si complimenta e poi magari fa a pezzi il tuo biglietto da visita, che ti regala speranze che cadono davanti ad un preventivo più basso del tuo senza valutare le capacità degli individui, che per pagarti fa passare 60, 90 giorni, che non ti riconosce come lavoratore se non sei assunto ma ti chiama per nome quando gli devi pagare le tasse e sa il tuo numero di telefono e anche l’indirizzo… io dico a questa carissima Italia che se vado via non ritornerò vincitore in patria per farmi lodare ma la saluterò da lontano ricordandola come il posto più piccolo della terra.

Avere 32 anni in Italia significa guardare i tuoi amici più grandi e invidiarli perché negli anni in cui tu studiavi loro vivevano “gli anni d’oro” ed oggi riescono a godere di quello che hanno costruito in passato.

Detto ciò,

so che molti si riconosceranno in quello che ho scritto (augurandomi che sia comprensibile).

Miei cari la via più difficile oggi è quella più facile da prendere!

giovedì 9 febbraio 2012

09_02_12





Questo mondo è privo di eroi,
e anche se la tua faccia è perfetta
le mie dita avvertono che non sei cieco
ma solo stupido.

E quindi ringrazio il dolore
che mi ha fatto felice
e aspetto che l'acqua invada questa casa
per confondere quella dei miei occhi

Questa notte la luna si mangia
e sa di mia madre che ride di mio padre
e dentro quel suono
c'è tutto l'amore che vorrei per me.



martedì 3 gennaio 2012

03_01_12


Pigro me ne sto seduto
su di una montagna di parole
la mia vena creativa
era ostruita ed oggi
un flusso di sangue mi da il capogiro.

Se volgo lo sguardo
faccio una piroetta e il mondo
rimane fermo e si fa guardare
come l'acrobata di un circo
che ha concluso il suo numero.

Questa notte ho dormito
dall'altro lato del letto
e un cuscino
mi ha cinto le braccia al torace
ero con te che eri con me.

Ma tutto questa coscienza
si palesa nella parole stessa
che uso per dichiarare
quello che accade
Cum-scire "sapere insieme"

domenica 1 gennaio 2012

01_01_12


Ho iniziato piangendo,
ancora i tuoi vestiti sul letto
e il calore sul cuscino.

Ho pianto perchè sei andato via
portandoti tutta la pesantezza
l'amarezza e le cose belle che mi hai dato.

Ho pianto guardando il soffitto da un'angolazione diversa.
Bianco.
Ho pianto perchè è passata un era,
la mia,
quella di ragazzino che impastava torte di fango.

Oggi sei stato 12 giorni e non 12 mesi
e queste lacrime passano su tutte quelle versate
per quelli che mi hai portato via
per quelli che mi hai stretto ancora di più al cuore.

Sei stato il peggiore di 32
sei stato l'indimenticabile e in quanto tale
ti sei posato come pietra dul petto
e con questa lacrime ti ho lasciato andare.

Nonostante tutto,
io ti dico grazie 2011
perchè

mi hai reso lava che passa e devasta
mi hai reso acqua che spegne e rigenera
mi hai reso piombo che pesa come una piuma
mi hai reso bello come una giornata di sole il primo giorno di gennaio.

Ora ho un nuovo amante
che non ha una data ma un volto.
Il mio.